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E quindi, pure il verde a Milano diventerà sponsorizzato.

Quando non c’è budget si cercano investitori e sponsor, tutto normale; diventa meno normale invece quando si parla di Comune e aree verdi. Eppure lo sponsored by sembra l’unica soluzione per ridare smalto ai parchi di Milano, almeno stando a quanto fa sapere Palazzo Marino.

Al Parco del Portello avverrà il progetto pilota: il Comune di Milano ha ammesso di non riuscire a valorizzare a dovere i 90mila metri quadri dell’area, e appunto uno sponsor potrebbe essere la soluzione. Anche lo stesso paesaggista che ha realizzato il progetto del Portello, d’altra parte, si è lamentato della condizione attuale della sua opera: «Ci sono stato sabato scorso e se l’intervento complessivo funziona ancora si sente la mancanza della manutenzione di alto livello che veniva fatta prima quando si spendevano 6 euro al metro quadro – ha dichiarato a Repubblica – ben vengano quindi gli sponsor ma diamo il tempo al verde di crescere e stiamo attenti a non usare eccessivamente i parchi, come è successo al Sempione, che non va mai bene».

Per Kipar, in ogni caso, il pubblico non deve sottrarsi al suo contributo: «Occorre immaginare che lo zoccolo duro del Comune resti perché garantisce la base sulla quale uno sponsor può fare di più. Il verde è un’infrastruttura sociale irrinunciabile e non va considerato solo come un fattore di costo. Altrimenti rischiamo di svendere un patrimonio della natura per il quale negli ultimi 30 anni abbiamo combattuto».

Credit immagine

Ci sarebbe già uno sponsor del settore abbigliamento che si è fatto avanti: «Abbiamo bisogno di trovare collaborazioni col privato garantendo la piena fruibilità pubblica sette giorni su sette ma individuando una serie di benefit per gli operatori – ha spiegato Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura di Milano – in modo che l’amministrazione abbia un parco ben tenuto per tutti e senza spese e il privato opportunità economiche senza lucrarci». Se il progetto dovesse avere successo sarà allora riproposto in alcuni giardini in corso di realizzazione, come il parco di Citylife e la Biblioteca degli alberi a Porta Nuova.

Gli ambientalisti? Sono un po’ presi male, ma nemmeno troppo: «Valorizzare le aree dentro alla città è solo un bene – ha commentato la presidente lombarda di Legambiente, Barbara Meggetto – È una buona idea, anche perché se uno associa il proprio nome a un luogo ha anche interesse a prendersene cura. L’importante – avverte però Meggetto – è che sia garantita la completa fruizione pubblica dell’area e che il Comune eserciti un controllo sull’operato privato».

Dopo la metro Lilla vedremo probabilmente quindi anche sponsorizzazioni per i grandi parchi di Milano. Vediamo come va la situa, e comunque almeno a sto giro si evita di recuperare soldi piazzando altri autovelox in giro. È già qualcosa.

Credit immagine di copertina

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