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Se c’è una cosa che il Milanese considera come la lebbra, è la disoccupazione.

Il vero Imbruttito evita addirittura di frequentare chi non lavora per paura di essere contagiato.

Tuttavia, la crisi dilagante colpisce inevitabilmente anche lui, che spesso perde il posto fisso, il contratto a tempo determinato o è costretto a chiudere la Partita IVA.

Ma non lo confesserebbe nemmeno sotto tortura: continuerà a dire che fattura un casino, che il lavoro va a gonfie vele (come la sua barca, che in realtà è come l’isola di Peter Pan), che ha ricevuto un aumento della Madonnina, roba che a Milano non se ne vedevano da decenni etc.

Ai Milanesi, checché se ne dica, non manca di certo la fantasia (vedi le geolocalizzazioni inventate di sana pianta su Facebook), motivo per cui negli ultimi mesi si sta assistendo a un’epidemia che va di pari passo a quella della disoccupazione: il dilagare di mestieri assurdi.

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Inventata di sana pianta di nome e di fatto, la professione del Plant-Sitter è tra le più originali e consiste appunto nell’accudire le piante altrui.

Valentina Paracchi, milanese d’adozione ma nelle cui vene scorre sangue torinese (dai, è sempre Nord!), è la pioniera-giardiniera che ha allestito una nursery per piantine nel cortile di casa sua dove bada ai bonsai e alle orchidee dei Milanesi Imbruttiti che partono per il mare.

Valentina Paracchi è una garanzia di affidabilità, più dubbia invece è la folta schiera di pian-tate dal pollice verde che dopo di lei si sono improvvisate Plant-Sitter coi contro-mazzi (di fiori) ma che… boh, chi lo sa?

Queste Mary Pioppins offrono servizi che vanno dall’innaffiare al lucidare, dal fertilizzare al parlare alle begonie & affini, a seconda di ciò che il cliente richiede.

Non sono ancora disponibili prestazioni sessuali per vegetali ma probabilmente manca poco, per la gioia delle piante carnivore. Anzi: carnali.

Sempre all’ombra della Madonnina, un altro mestiere assurdo è comparso sulla gialla.

Si tratta dell’AURA Agent (uno di quei lavori che difficilmente vedi su Linkedin) ed è nato alla fermata di Repubblica, più precisamente presso l’Hotel Il Duca di Milano.

Anche se sembra più un lavoro da 007, con il termine AURA Agent si designa la figura dell’agente personale che si occupa di tutti i bisogni dei propri clienti (in questo caso gli ospiti dell’Hotel Il Duca di Milano).

Dallo scrivere messaggi teneri con il rossetto sullo specchio, al prenotare concerti o cene nei ristoranti più esclusivi, l’AURA Agent pensa proprio a tutto. Perfino al pet kit da far trovare nella suite all’eventuale amico a quattro zampe (che un AURA Agent degno di questo acronimo – che sta per Anticipate, Understand, Realize e Appreciate – è pronto ad accarezzare e coccolare, anche se l’animale in questione fosse un lupo cattivo, rabbioso e bavoso).

Insomma: l’archetipo dell’AURA Agent è Mr. Wolf di Pulp Fiction, sparizione di cadaveri a parte.

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E nell’era di Tinder, non poteva non fare capolino anche un mestiere legato proprio a questo social.

Nessun milanese dice di usarlo, ma intanto il marchio di dating online per antonomasia marchia a fuoco le serate più focose di chiunque abbia un focolare meneghino.

Ma tra foto da postare su Instagram, status da aggiornare su Facebook, idiozie da rebloggare su Tumblr, gruppi da silenziare su WhatsApp, informazioni di cui non frega a nessuno da pubblicare su Twitter e informazioni di cui non frega a nessuno da aggiornare su Linkedin, chi è che ha tempo per matchare e tantomeno chattare con possibili trombamici made in Tinder?

L’intraprendenza alla milanese (più celebre della cotoletta) ha fatto sì che dei fottuti geni si proponessero come Cerca Partner Online, veri e propri ricercatori smanettoni che selezionano per i committenti potenziali partner.

Oltre a sceglierli, il Cerca Partner Online si occupa anche di sedurli con le parole, in stile Cyrano de noantri: dopo ore e ore a chattare, quando si arriva al dunque passano finalmente il testimone al committente.

Un altro lavoro che raramente si legge sui Curricula è il cosiddetto spedizioniere di cacca.

Si tratta di un ramo di una fitta rete che lavora per la Shit Express, una compagnia specializzata nell’invio a domicilio di scatole contenenti escrementi.

L’anonimato del mittente è garantito e anche la sorpresa del destinatario quando apre la porta.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti, coprofagi inclusi!

Del resto, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Normale o bizzarro che sia.

Credit immagine di copertina

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