Altro che mangiare pane e me**a: gli universitari italiani sono dei veri signorini. Dimenticate i tramezzini delle macchinette, il pack da 100 sottilette sottomarca, le fake gocciole e il rum pre-serata dei bangla. Qui tra una serata peso e l’altra, il pranzetto è degno – se non migliore – di quello del buon Cracco (pizza compresa)!

Secondo un sondaggio mondiale svolto da Sodexo, su un campione di 4000 studenti in Italia, Cina, Stati Uniti, Spagna, Inghilterra e India, i bagaj di casa nostra sono dei veri salutisti attenti al carrello!

Dal Bocconiano che acquista lo yogurt con il marchio dalla brand identity più strong; al filosofo della Statale che ricerca la morale del sofismo più assoluto all’interno del Bulgur Bio; al letterato che in preda allo stilnovismo, mescola poeticamente la passata Mutti con le pennette integrali: vogliamo immaginare così i nostri universitari (risparmiandoci i futuri medici che sezionano un branzino al cartoccio!).

A quanto afferma Paola Palestini, Professoressa di Biochimica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, i nostri ragazzi sono imbruttiti pure in tema di alimentazione: per fatturare bisogna essere in buona salute, ergo, mangiare decorosamente.

Al diavolo i fast-food e le pizzette al trancio, tra una lezione e l’altra: qui è tutto un abbasso le calorie, carboidrati vade retro e regime vegano-vegetariano oriented.

Non temete nonnine: se da un lato i nipoti fanno quelli col palo nel cu*o in fatto di alimentazione, dall’altra non sanno neanche prepararsi un toast senza rifar la messa in piega alle sopracciglia dell’intero vicinato.

Laurea sì, ma non certo in cucina!

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