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Eccoci pronti per una nuova infornata di proverbi milanesi. Abbiamo ponderato a lungo la scelta tra tutti quelli che ci avete suggerito qualche tempo fa, ed eccoci qui. Finalmente è pronto per voi un altro distillato di saggezza popolare. Prendete e godetene a lungo:

10_A stemm cume i can in gesa! (Renato)

(Stiamo come i cani in chiesa)

Renato è il grande protagonista di questa puntata e quindi, se qualcosa non vi aggrada, prendetevela con lui. Un tempo  i cani non potevano entrare nelle chiese, esisteva perfino la figura dello scaccino che aveva proprio il compito di scacciare i nostri amici a quattro zampe.

9_L’è al mund perché ghe’ el post (Cristina)

(E’ al mondo perché c’è posto)

Forse Cristina stava pensando ad un suo ex che non le ha lasciato un bel ricordo. Ognuno di noi però, almeno una volta nella vita, ha provato questa sensazione nei confronti di personaggi particolarmente (in)utili all’umanità.

8_A vess fortunad pioeuva in del cú anca a vess setad (Aurelia)

(Se sei fortunato ti piove nel sedere anche se sei seduto)

Autoesplicativo. Bisogna solo capire se la pioggia nel sedere sia una cosa buona o meno

7_Quand chi donn purteran i calsun tut el mund andaràa a burlun (Renato)

(Quando le donne porteranno i calzoni tutto il mondo cadrà in rovina)

Secondo Renato «ghe sem quasi!». Prima che stuoli di Femen meneghine si scatenino sul web diciamo subito che il proverbio ci piace, ma nella sua interpretazione non sessista. Pari opportunità, ma nel rispetto delle diversità.

6_Scarliga merluss che l’é minga el tò uss (Anna)

(Scivola via merluzzo che non è il tuo uscio)

Trattasi di modo elegante per dire a qualcuno di andare föra di ball.

5_Quand che la barba la tira el grisin, mola la dona e taches al vin! (Renato)

(Quando la barba tende al grigio, chiudi la patta dei pantaloni e attaccati al vino)

 

Grande verità che gli uomini di una certa età cercano di eludere. I proverbi ci insegnano che talvolta un buon vino rosso può essere meglio di una pillolina blu.

4_Scapàa ül purcèll sarèn su ul stabiell (Cinzia)

(Chiudere il recinto quando il maiale è scappato)

Anche se è un proverbio che profuma di brianzolo non si può non dare spazio ad un’autentica perla di saggezza popolare. Non ha senso correre ai ripari dopo che il danno è stato fatto. Prevenire è meglio di curare (cit.).

3_Fa e desfàa, l’è tut lauràa!!! (Renato)

(Fare e disfare, è tutto lavorare)

Abbiamo capito come passa le sue giornate il buon Renato. A scrivere e cancellare proverbi su Facebook. Qualcuno però alla fine resta in bacheca e noi sfruttiamo con molto piacere il suo lavoro a colpi di copia e incolla.

2_Fa Balà L’Oeucc (Alessandro)

(Fai ballare l’occhio)

Un grande classico. Cari Giargiana state attenti qui a Milano!

1_La légura senza cúrr la sa ciàpa a tütt ‘i úr (Alex)

(La lepre senza correre si prende a tutte le ore)

Numero uno assoluto tra i proverbi, visto che me lo ripeteva sempre mio nonno. Per avere una cosa non bisogna rincorrerla, quando meno te l’aspetti ti capita fra le mani. In realtà mio nonno lo diceva anche quando scappavo dopo qualche marachella.

Continuate a suggerirci i vostri proverbi milanesi preferiti. Se invece vi siete persi le precedenti puntate, basta un clic:

Puntata n. 1

Puntata n. 2

Credit Immagine di Copertina

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