Chiudi video
close adblock Il Milanese Imbruttito

Disabilita l'adblock

Ué grandissimo! Ti piace leggere i nostri articoli?
Allora non fare il giargiana, disabilita l’adblock
(così fai girare l’economia, taaac)!

close adblock Il Milanese Imbruttito

Ti ho beccato Giargiana!

Disabilita l’adblock (così fai girare l’economia, taaac)!

Ok

Lifestyle
bdb2fb63c422b9e4ac859803fc3a5881

Ci sono poche cose che indignano noi milanesi quanto aspettare la metro e leggere “2 ½ per Gobba”, perché è universalmente noto che un milanese in 150 secondi sarebbe capace di eseguire un’operazione di chirurgia bariatrica in verticale; ma una delle cose che ci indigna per antonomasia rimane l’estate. Ché più che una stagione, è una sofferenza prolungata. L’estate, a Milano, la viviamo come Vittorio Sgarbi vivrebbe pacatamente le due ore successive all’aver detto «Scusa, avevi effettivamente ragione tu»: esatto, di merda. Vero anche che, pur di fatturare, preferiremmo sudare anche l’acqua del Battesimo in ufficio a Ferragosto e che ci lamentiamo per cose scelte da noi stessi, manco fossimo stati obbligati, ma ci sono situazioni che ci fanno inalberare pesantemente solo a vederle o sentirle. Tipo:

1_Foto dall’alto del tavolino con annessa ordinazione di un Sex on the beach e con la didascalia «Stasera si sboccia, scusa mamma»: con i 20 euro che ti aveva dato potevi almeno scegliere un drink meno di merda, ricordati comunque di portarle il resto;

2_Foto della spiaggia, dita dei piedi coi tartufi di Ascoli Piceno, leggero vedo-non vedo di perimetro vaginale, ci scrive sotto «Lasciatemi qui, non voglio tornare»: ma finalmente ti sei tolta dal cazzo, restaci pure il tempo del prossimo moto di rivoluzione;

3_Rossetto rosso e mascara waterproof sulla battigia, ed è un po’ come se Arisa andasse dalle Angels di Victoria con la parnanza per far le tagliatelle al ragù di cinghiale; non sei nella Palapa in diretta con Canale 5 e la Marcuzzi, sei sul Lido di Ostia. Anche meno;

4_Immancabile lettura estiva come Il Fu Mattia Pascal o qualche romanzo a caso di Dostoevskij – da googlare sul come scriverlo nella foto su Instagram; dopo venti pagine, lo/la senti dire alla madre: «Oh che due palle, vado a fare il bagno»

5_Lo slippino bianco da pubblicità solo se lavori per Dolce&Gabbana altrimenti sembri la barca;

6_«Finalmente relax, pausa, ciao plebe!»: pensa al nostro di relax ora che stai a 780 chilometri fuori dai maroni;

7_Vanno in posti bellissimi e fotografano solo e unicamente le loro facce: perché?

8_«Se ti abbronzi così tanto ogni anno tra dieci anni ti verranno le rughe»: ma chi ti vuole vedere tra dieci anni, mandami la presentazione power point perché non riesco a capacitarmene;

9_Durante l’anno non hanno neppure dieci pidocchiosi euro per regalare il set di bagnoschiuma a un compleanno, però tre settimane ad agosto alle Seychelles sì, possono farle: non sono tirchi, son stronzi;

10_Torna dalla vacanza dicendo di essere stato benissimo perché la gente si fa gli affari propri, a nessuno interessa come ti vesti, come ti conci, cosa fai: tranquillo che anche i filippini ti insulterebbero, è che non sai la lingua;

11_«Voglio una vita vista mare»: io ne voglio una in cui non ti vedo;

12_«Non mi abbronzo perché il pallore è elitario»: e infatti ti vediamo la mattina dal tuo castello vicino Buckingham. E poi, per favore, sciogli le tue trecce dalla finestra così salgo e vedi quanto sono diventato nero come le sere di Tiziano Ferro.

Articolo scritto da Andrea Perticaroli

Seguici anche su Instagram, taaac!


Vai all'articolo precedenteIndietro
Il Milanese Imbruttito