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Con l’arrivo del caldo torrido è naturale che ci si spogli: i pantaloni diventano pantaloncini e le maniche si accorciano. Lasciate le felpe e le gonne lunghe sulla sedia in camera – ed evidentemente pure il deodorante, altrimenti non ci sarebbe una spiegazione valida per l’eau de soffritto alle 7 e mezza di mattina sulla M1 – si mostra la pelle all’aria fresca. E tra chi vanta un’abbronzatura tale da far venire a Carlo Conti complessi d’inferiorità e chi è oggetto di studi della NASA per la capacità di emanare luce col proprio biancore, tutti siamo uniti da un minimo comun dettaglio: i tatuaggi. Simbolo ed espressione di sé, il tatuaggio rimane, per antonomasia, la manifestazione scritta del proprio gusto, e del condiviso motto per il quale «a me piace e faccio il cazzo che mi pare». Ma c’è chi può vantare un ritratto perfettamente emulato della Mona Lisa e chi invece, con certi sgorbi, si ferma al Mona.
Vediamo chi:

1_L’IMPRONTA DEL BACIO SUL COLLO
L’intento era quello di assumere la parvenza del latin lover, il risultato finale è più quello di un marchio da allevamento bovino Amadori. Che segno contraddistintivo sarebbe? Che avete avuto la mononucleosi?

2_LOGO PLAYBOY (POSSIBILMENTE SULLA ZONA INGUINE)
Probabilmente tatuato in un’età nella quale della parola play si conosceva giusto la declinazione dei pupazzetti Playmobil.

3_PROPRIO NOME IN WORDART
Solitamente tatuato sull’intero braccio in caratteri talmente cubitali da poter essere confuso con una segnaletica stradale, ci sarebbe della dolcezza e del sentimento se fosse stato il nome di un vostro caro, ma il vostro? Se neppure l’egocentrismo di Mariah Carey ha partorito un’idea del genere, perché ci dovrebbe interessare che vi chiamate NICOLETTA. ANASSIMANDRO. PIERFRANCESCOMARIALUIGI. Perché?

4_IL TRIBALE
Spesso localizzato sulla zona lombare, prima del fondoschiena o anche da carta da parati che parte dal lobo sinistro e finisce, con una logicità non ancora pervenuta, all’unghia del piede destro. Bello comunque scoprire che gli indiani Sioux ancora vivono in tribù. Bello.

5_LE COSTELLAZIONI
Ubicazione: ovunque. Motivazione: qualunque. Senso: boh. C’è la ragazza che ha sei stelle come le volte in cui ha trovato il suo numero di scarpe da Zara durante il periodo dei saldi, arrivando all’uomo che ne ha una come le speranze di trovare una figa (stella cadente). Intanto noi preferiamo di gran lunga la sigla de 5 Stelle Sammontana.

6_L’ANIMALIER
Molte volte lungo il collo, altre un po’ dove cazzo capitava perché «in me c’è un ghepardo». Menomale che non ti sentivi una cagna allora.

7_L’INFINITO CON I CUORI
Si narra, dagli albori della matematica, che una coppia dovesse attestarsi come tale solo e unicamente attraverso il simbolo dell’infinito congiunto grazie ai nomi dei due amanti. Sa il cazzo come però, tutta quella infinita voglia di noi sia durata il tempo di un intervento della Maionchi senza parolacce.

Parentesi: ci sarebbe la questione iguane. Ma qualcuno ha davvero voglia di capire perchè a un certo punto ci è sembrato logico tatuarci tutti UNA CAZZO DI IGUANA ADDOSSO? Non perdiamo tempo.

8_NON HA SENSO E DEVE PIACERE A ME
Chiudiamo la ricerca sociale con colui o colei che, con lo stesso sbatti di una sciura in fila alle poste, alla domanda «Come mai questo tatuaggio?» ti risponde serenamente: «Non ha senso, mi piaceva il disegno e comunque non sono cazzi tuoi». Motto della vita da tatuarsi.

Articolo scritto da Andrea Perticaroli

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