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Moscova, fermata Moscova. Già, siete passati di lì trilioni di trilioni di volte, ma vi siete mai chiesti che cacchio significhi Moscova? Se pensate derivi da Moscow Mule o da quella modella russa broccolata al Radetzy, siete molto lontani dalla risposta esatta.

Dovete sapere, infatti, che un tempo si chiamava Via Santa Teresa, fino a quando Napoleone decise di cambiarle il nome per ricordare una cruenta battaglia in terra russa. Il 7 settembre 1812, a Borodino, località alle porte di Mosca, la Grande Armata napoleonica si scontrò con l’esercito russo con grande spargimento di sangue, anche italiano. Ecco quindi che il Bonaparte ribattezzò la Via S. Teresa in Via della Moscova.

Prima di diventare Via della Moscova, l’area era prevalentemente agricola, in quanto si trovava fuori dalla cinta delle mura medievali. Poi la città si espanse, e pian piano ci si ritrovò dentro il cuore pulsante della metropoli. Qui sorsero due conventi: quello delle suore carmelitane (con chiesa barocca intitolata ai Santi Teresa e Giuseppe) – che oggi ospita un’importante mediateca – e quello dei carmelitani scalzi. I conventi, dopo le soppressioni, furono utilizzati per lungo tempo come magazzini e per la Regia Manifattura Tabacchi.

Un’ultima chicca?

Come ben sapete, all’angolo con via della Moscova si trova Largo la Foppa, il cui nome deriva dal dialetto milanese foppa (aka buca) perché un tempo qui c’era un vero e proprio avvallamento.

Ora, se la modella russa vi ha dato buca al Radetzky potete anche immaginare il perché!

Credit Immagine di Copertina

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