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Food&drink
copertina_briscola

Agosto = deserto dei Tartari. Il che non è poi così male, considerato che la città, da giungla, diventa un posto decisamente migliore.

Non fosse per la penuria di locali che, proprio a cavallo di Ferragosto, decidono di chiudere baracca e burattini, come se chiudesse la città stessa e nessuno lavorasse più. Ferie forzate un corno. C’è sempre qualcuno che resta, per continuare a fatturare o forse proprio perché tutti se ne vanno, da Imbruttito come si deve.

E, per coloro che restano, ci sono cinque locali che meritano una menzione speciale, perché loro sì che sono stoici e consentono a tutti – turisti e non – di divertirsi e mangiare bene, tenendo alto l’onore della Milanodabere e della Milano che non si ferma mai. Manco a Ferragosto.

Ecco quali sono:

Briscola – Pizza Society

Un club per gli amanti della pizza, quella vera. Quella alla napoletana, senza fronzoli, concreta. Perché vanno bene le novità, le cucina esotiche e via dicendo, ma la pizza è sempre la pizza e in quanto tale non può mancare all’appello neanche ad agosto.

Da Briscola potrete assaggiare quelle classiche in menù, o inventarne una a vostro completo piacimento, come fosse una tela bianca. Se siete indecisi – come spesso capita quando c’è l’imbarazzo della scelta – ecco allora il Pizza Sharing: le pizzine per consentire più di un assaggio. E passa la paura. Soprattutto quella di ritrovarvele sullo stomaco che lievitano ancora alle 4 del mattino, perché i panetti riposano più di 24 ore prima di essere risvegliati e lavorati, e l’impasto è preparato con un mix di farine di tipo 0 e integrale, che rendono il prodotto altamente digeribile.

Dove: tutto agosto in Viale della Liberazione 15 (zona Porta Nuova), via Marconi angolo via Dogana (Duomo). In via Piero della Francesca 31 (Sempione) e via Fogazzaro 9 (Porta Romana) chiusi dall’11 al 19 agosto.

Jazz Cafè

Un grande classico di zona Sempione, a due passi dall’Arco della Pace.

Dall’aperitivo alla cena, fino al dopocena con dj set: al Jazz Cafè tutto è possibile, anche che si esca per una semplice birra e si finisca sui gomiti alle 3 del mattino dopo aver cantato e ballato a squarciagola.

La formula è semplice: si comincia con l’aperitivo a buffet dove si trova di tutto e di più; si prosegue con la cena che unisce tradizione italiana alla cucina fusion degli ultimi tempi, contornata da musica dal vivo; si conclude con la gente che balla al fianco dei tavoli, che man mano vengono ripuliti e spostati per lasciare spazio ai cocktail e al divertimento.

Dove: Corso Sempione 8

Temakinho

Poche presentazioni: Temakinho ormai è un’istituzione, tanto da aver conquistato non solo Milano, ma anche Roma e Torino (oltre a Londra, Ibiza e Formentera). La formula è quella consolidata che trasforma il classico sushi in un’esperienza di sapori quasi caraibici, unendo la tradizione giapponese agli ingredienti brasiliani.

Così temaki e uramaki vedono insieme salmone e frutto della passione, tonno e mango, da accompagnare a cocktail altrettanto fruttati e latini.

Non mancano le ormai onnipresenti bowls e le tartarre. Un modo come un altro per dimenticare di essere a Milano e sentirsi in vacanza, anche solo per qualche ora.

Dove: Corso Garibaldi 59 (Brera), Ripa di Porta Ticinese 37 (Navigli), via Guglielmo Marconi 4 (Duomo), via Boccaccio 4 (Magenta)

Cascina Cuccagna

Rifugium peccatorum dei milanesi stanchi dei soliti posti, la Cascina Cuccagna non delude mai. Sarà l’atmosfera, sarà il verde che la circonda in una zona in cui di solito il verde si vede solo sui semafori, sarà l’aria da casa di campagna, ma appena si varca la porta l’imbrutimento scivola via e ci si sente già più rilassati. Provare per credere.

Per tutta l’estate proseguirà la febbrile attività del casale settecentesco, recuperato e portato a nuova vita tra eventi culturali, incontri, concerti, mercatini e laboratori.

E allo stesso modo rimane inalterata la formula per chi volesse fare l’aperitivo o prenotare un tavolo nell’ormai celebre Un posto a Milano, il ristorante gestito da Nicola Cavallaro, punta di diamante di tutto il progetto.

Perché se vi aspettate cucina alla buona, rimarrete delusi. Qui si scopre davvero un altro lato, molto più gourmet.

Dove: via Cuccagna angolo via Muratori

Pescaria

Da quando ha inaugurato ormai due anni fa non c’è giorno in cui non compaia nella timeline di Instagram almeno una foto che mi faccia mugugnare lo stomaco (alle 4 del pomeriggio o alle 4 del mattino non fa differenza).

I panini di Pescaria hanno ormai fatto il loro bel giro di passaparola e continuano a essere tra i più amati della città per chi è stufo dei soliti hamburger e vuole darsi al pesce senza lasciare un rene in ostaggio.

Ma il bello è che al di là della celebre tartaruga col polpo o con i gamberi (dove per tartaruga si intende la forma del pane, ovviamente) c’è tutto un menù da scoprire, fatto di tartarre, fritture, pesce crudo e insalate da accompagnare a vini di ottime cantine.

Ce n’è anche per i vegani. Così sarete tutti sazi e contenti.

Dove: via Bonnet 5 (Garibaldi), via Solari 12.

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