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È passato neanche un mese dall’inizio della nuova stagione lavorativa e la gente spacca ancora i maroni sulle grandi imprese estive.

C’è quello che millanta più conquiste di Borriello, ma invece – ubriaco marcio – ha pitturato con la lingua gli ombrelloni chiusi, e chi ti racconta di viaggi esotici nelle pendici più profonde dell’Africa e dell’Asia…

La verità è che tutti hanno lo stesso obiettivo: farti venire lo stesso complesso di inferiorità di Francesca Cipriani davanti alle mongolfiere.

Ma adesso basta. La vera news è che, per provare emozioni forti, non serve andare chissà dove. Servono neanche 2 giri di Rolex, che TAAAC!, ci siamo.
Destinazione Val Tartano, all’imbocco della Valtellina, tra Morbegno e Sondrio.

Lo chiamano il Ponte nel cielo (probabilmente perché un Ponte della Madonna poteva confondere), una passerella tibetana lunga 234 metri e sospesa a 140 metri d’altezza, che collega le frazioni di Campo al Maggengo con Frasnino. Un record italiano ed europeo che non necessita di imbracature.

Dal giorno dell’inaugurazione, il 22 settembre, si potrà vedere un panorama che definire incredibile è da miscredenti: la diga della Colombera, i pascoli, le vette, i ghiacciai delle alpi Retiche e – in caso di vista d’aquila – l’Adda che confluisce nel lago.

Il miracolo d’ingegneria, fatto da quattro grandi funi che sostengono l’impalcato in grigliato metallico con un camminamento fatto da 700 assi in larice rigorosamente local, è costato 750.000 euro e – garantito al limone – rilancerà la valle e, in particolare, le baite e gli alpeggi del monte Pustarèsc.

Che poi, va bene l’aspetto estetico, ma il gingillo in questione risolve anche un problema di collegamenti: senza di lui, raggiungere gli alpeggi richiedeva uno sbatti lungo tutta la valle. Ora, sarà una passeggiata.

Certo, servono le scarpe giuste: non dico lo scarpone da montagna che taglia la gamba dell’Imbruttito, ma gli scarponcini da trekking sì.

Mica ci puoi andare con il tacco 12 della settimana della moda. Lì, se ti spezzi una caviglia, magari cadere non cadi, ma di sicuro sali direttamente sul podio del Guinness dei Pirla di tutta la Lombardia.

Credit foto

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