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Lifestyle News
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Nella mia famiglia il sedersi tutti a tavola per la cena è sempre stato qualcosa di sacro. Tavola imbandita, posate in perfetto ordine cromatico, tovaglioli accuratamente piegati e così via. La famiglia della mulino bianco direte voi. Eh, quasi.

Sì perchè tutta la poesia si interrompeva tra le ore 19.56 e le 19.58, quando mio papà, depresso dalle conversazioni sul mio profitto scolastico, si impossessava del telecomando per sintonizzare il televisore della cucina su Italia1. 

Lì, ad attenderci, il Bugs Bunny impazzito della tv italiana di fine anni ’90: Enrico Papi. Stava per cominciare Sarabanda. 

Visto da fuori doveva essere un quadretto abbastanza esilarante. Una famiglia intellettualmente normodotata (così ci piace pensare), e questa perversa passione per le movenze di un clown occhialuto. Pennellate di degrado tra un mooooseca e un etitititac di rara bellezza.

Come dimenticare poi i membri dell’orchestra che, stando ai rumor, erano famosi per avere un punteggio al test del capello più alto che alla tesi di laurea. 

Il programma, poi, non solo ha accompagnato le cene di mezza Italia dal 1997 al 2005 (ci sono stati successivamente dei tentativi di riportare in auge il format abbastanza fallimentari) ma ci ha consentito, tramite i suoi campioni, di compiere esperimenti sociali sui profili psicologici più bizzarri che lo Stivale sia mai stato in grado di produrre. Il tutto a tempo di musica.

Ve li ricordate tutti? 

Allegria

Qualche giorno fa la mia ragazza mi ha obbligato a guardare la serie di Twilight. In più punti della proiezione mi sono interrogato su come fosse possibile che in tempi tutto sommato recenti, qualcuno potesse trovare anche solo vagamente credibile la storia di un Vampiro fighissimo che deve controllarsi dallo sbranare la propria fidanzata ogni qual volta questa abbia il ciclo. Ecco, poi mi sono riguardato degli episodi di Sarabanda e ho capito. Allegria, con quell’improbabile pettinatura di fine ‘800 e il colorito color cadavere in frigorifero, potrebbe essere niente po-po’ di meno che il capo dei Volturi. Solamente così si può spiegare la sua scelta di indumenti palesemente appartenenti al secolo scorso. Allegria è immortale e aveva già partecipato alla prima edizione di Sarabanda, quella del 1700. In cui la indovino con una te la suonava direttamente Mozart invece che Enrico Papi. Diverso il tocco, ma probabilmente non il tasso alcolico. 

Twilight – La serie 

Max

Forse non tra i campioni più celebrati, ma la storia di Max, al secolo Giulio De Pascale, un giorno sarà sceneggiata per un film destinato all’Oscar. Campione di cui, nelle prime puntate, non venne rivelato il volto: era solito apparire davanti alle telecamere con una maschera nera simil Zorro. Perchè? Si scoprì in seguito che si mascherava per paura di possibili ritorsioni da parte delle cattive compagnie della sua ex fidanzata, finita in un giro di debiti e droga. Vinse quasi 200.000 euro che dedicò al recupero della ragazza. 

Il cavaliere Oscuro. 

Coccinella

Semplicemente El Campion. Maradona, Cristiano Ronaldo e Messi fusi a cazzo di cane nel corpo di Marco Manuelli da Firenze. Professione: maschera del cinema Eolo. Il campione in grado di totalizzare il numero di vincite più alto: oltre un miliardo di lire. Cifra che a quei tempi, se solo fosse esistito Instagram, lo avrebbe trasformato in una sorta di Gianluca Vacchi dall’orecchio sopraffino. Un eroe che durante il suo provino per la trasmissione, alla domanda cosa ti piace del programma?, dopo un paio di secondi si è lasciato andare a un sincerissimo le ballerine.

Rocky I-II-III-IV-V

La Professora

Questa riflessione l’ho già fatta in altri contesti, ma si conferma vera anche in questo caso. Vi ricapita mai di guardare film o programmi televisivi del passato e prendere malinconicamente nota di come per la metà delle cose dette in un programma televisivo degli anni ’90, oggi si finirebbe in galera? Sulle frasi bonariamente scherzose di Enrico Papi alla Professora, alcuni studiosi hanno scritto diversi manuali su molestie e abusi sessuali sul posto di lavoro. Indimenticabile quel mi faccia un po’ vedere quella coscetta di pollo che partiva ogni qual volta la poverina aveva l’infelice idea di mettersi una gonna.

Jodie Foster in Sotto Accusa 

Tiramisù

Personificazione vivente di Cucciolo in Biancaneve e i sette nani, Diego Canciani è stato un campione dal cuore tenero e dalle evidenti disfunzioni socio-comunicative. Detiene il record tuttora imbattuto di maggior numero di brani indovinati in 60 secondi: 58! 

Il suo soprannome deriva da una domanda di Papi in ambito culinario ed è rimasto impresso a fuoco nell’eternità. 

Dumbo

L’uomo Gatto 

La trasmissione, pur nella sua follia, ha avuto uno svolgimento tutto sommato tradizionale per molto tempo. Poi, non si sa come, è stato deciso di mandare tutto in vacca e di renderla una cosa a metà strada tra Cento Vetrine e la WWE. 

L’Uomo Gatto, Gabriele Sbattarella, è il simbolo di quest’ultima fase della trasmissione e probabilmente il campione che più di tutti è riuscito a ritagliarsi un posto d’onore nella storia della tv spazzatura. Di lui si ricordano le indimenticabili azzuffate con El Tigre, un paninaro romano assunto solo per fare uscire il povero Uomo Gatto fuori di senno, e il singolo Uomo Gatto rap inciso nel 2005 in compagnia del grande Gianni Drudi. 

Qualcuno volò sul nido del Cuculo   

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