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Caro San Siro,
ci conosciamo da un botto di tempo, ma scusa se non riesco a chiamarti con il tuo vero nome. Stadio Giuseppe Meazza in San Siro o, per i veri appassionati, la Scala del Calcio.

Oggi devo mettere da parte le rivalità sportiva. Non conta la fede nerazzurra o rossonera. Il rischio che corri è grande e dobbiamo essere tutti cugini.

Te lo dico a chiare lettere: potresti essere abbandonato, ristrutturato o, peggio mi sento, abbattuto.

No dai, non ridermi in faccia. Come potrei mai io prenderti in giro? È veramente così. Non saresti nemmeno il primo. Pensa a Wembley, Highbury o al Maracanà. Tutti hanno subito lo stesso destino. So che ti sembra strano, ma pare che anche per le leggende valga la regola tutti utili, nessuno indispensabile.

Anche se (stra)parlo sempre di fatturato, mi ne capis na gòt di business del calcio, stadi di proprietà, merchandising e menate varie. Da inguaribile romantico sono però convinto che anche il cuore ha un valore di bilancio. E per me tu sei veramente la Scala del Calcio.

Sei il sudore per salire sulle torri fino al terzo anello. Perché di più non potevo permettermi, ma da lassù in certe serate si vede nitidamente la Madunina. Sei anche la curva, e i settori più tranquilli visti una volta cresciuto. La coreografia di un derby. La sigla della Champions League che – nonostante i risultati deludenti dell’ultimo periodo – sogno ancora di ascoltare.

Sei Franco Baresi, Ancelotti, Maldini, Sacchi, Van Basten, Capello, Weah, Roby Baggio, Sheva, Pippo Inzaghi, Ronaldinho e Ibra (ma sei anche lo zio Bergomi, Matthäus, Klinsmann, Ronaldo il fenomeno, Bobo Vieri, Mourinho, Milito e Zanetti). E tantissimi altri. Storie di campioni, capitani, ma anche di semplici riserve.

Sei Italia ’90 e il manto erboso sempre da rifare. Il puzzo di stalla del vecchio ippodromo. Il pacchetto di Chipster a cinque Euro e il caffè Borghetti. Sei le tante vittorie e le grida di gioia, ma anche le lacrime dopo una sconfitta. Come quando la Svezia ci ha sbarrato la strada verso gli ultimi mondiali.

Come fanno a non capire tutto ciò!? Dai i tuoi 80.018 posti si vede benissimo. Forse hai soltanto bisogno di essere ripittato, di essere più comodo, moderno e funzionale.

Penso ci debbano almeno pensare. Non credo di poter sopportare di vedere le ruspe in azione per tirarti giù.

Sei un mito anche per chi non segue il calcio. Centinaia di epici concerti. Ti ricordi quella volta che sono stato sveglio tutta la notte per un biglietto degli U2? Dell’iscrizione al fan club di Vasco per riuscire ad avere la prelazione per il prato? Dei concerti infiniti di Bruce Springsteen e dell’atmosfera magica di quella sera con i Depeche Mode. E ancora Jovanotti, Ligabue e tantissimi altri artisti italiani e internazionali. Suonare a San Siro non è mai per caso.

E poi, ora che sto invecchiando e han fatto pure la metro lilla, da te si arriva facile, proprio vicino alla curva sud. Qualche anno fa toccava consumare le suole da Piazzale Lotto o salire su altri mezzi strapieni.

Quanti ricordi devi custodire. Decine di migliaia di storie d’amore, passioni sportive, entusiasmo e meraviglia.

Forse, se tutti noi Imbruttiti postassimo un solo ricordo legato a te potremmo aiutarti a sopravvivere al logorio della vita moderna,  senza che ti considerino un pezzo da museo del Novecento.

Con infinita ammirazione e stima. Luci a San Siro!

Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po’ di soldi quel po’ di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento,
i miei vent’anni e una ragazza che tu sai
Milano scusa stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più

Credit Immagine di Copertina

 

 

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