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Milano sarà la prima città in Europa nel giro di 10 anni per capacità di attrarre capitali nell’immobiliare con ben 13,1 miliardi di euro previsti. Il capoluogo lombardo farà mangiare la polvere ad altre metropoli come Monaco (10,8 miliardi), Amsterdam (10,2), Stoccolma (9,5), Dublino (9,1) e Madrid (8,7).

Almeno questo è ciò che sostiene il report A star is born – Milano guarda oltre: ambizioni di una città realizzato da Scenari immobiliari in collaborazione con Risanamento, presentato nella mattinata del 10 aprile. Nulla di nuovo, alla fine. Già nel 2018 la nostra città aveva fatto capire di essere la stella più luminosa nel firmamento europeo, attraendo il 48% di investimenti dall’estero, sbaragliando anche questa volta la concorrenza.

Il quadro è più che positivo e ciò si riflette anche sul mercato residenziale, non solo per quando riguarda il centro città, ma anche nelle aree periferiche.

Quest’ultime, recita il report, «…descrivono una città che guarda oltre l’anello della Circonvallazione». Il piano è infatti quello di investire proprio nei quartieri meno centrali, offrendo servizi e prodotti edilizi di qualità «ad una popolazione young middle class sempre più rilevante».

Investire anche nelle periferie «può sicuramente essere un driver importante per gli investimenti futuri, supportato anche dall’orientamento delle strategie del Piano del Governo del Territorio recentemente adottato, che prevede che almeno il 50% dei proventi relativi agli oneri di urbanizzazione e alle monetizzazioni derivanti da interventi urbanistici nel Municipio 1 venga destinato agli altri municipi».

Gli interventi di trasformazione urbana/edilizia interesseranno un’area di 6,3 milioni di metri quadrati, rispettivamente suddivisi in: settore residenziale (2,7 milioni di mq), terziario (1,3milioni di mq), commerciale (1 milione di mq) e funzioni pubbliche di interesse sociale-collettivo (quasi 650 mila metri quadrati). L’impatto sul mercato immobiliare si tradurrebbe, a conti fatti, in 21 miliardi concentrati per il 60% nel comparto residenziale.

Rispetto agli anni passati, il potenziale attrattivo di Milano è all’ennesima potenza. In particolare, la zona est della città sembra esser particolarmente appetibile.

«Milano sta diventando sempre più una città centrifuga, allargata, compatta e inclusiva. Alle periferie tradizionalmente intese come esito delle dinamiche espansionistiche che caratterizzarono le grandi città del secolo scorso, si va sostituendo la visione delle centralità periferiche o periferie centrali intese come territori rigenerativi e catalizzatori di una città allargata, centrifuga e compatta. Milano deve, insomma, guardare oltre il centro privilegiato ormai saturo e riqualificare, rigenerare, densificare e rendere attrattive e appetibili aree semicentrali, periferiche e periurbane», ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari.

Dopo 7 anni di negativo, il mercato residenziale si è ufficialmente risollevato: nel 2018, nel comune di Milano, sono state smarcate 24.600 unità immobiliari per un totale di 10,3 miliardi.

Dal punto di vista delle quotazioni, «l’andamento torna a stabilizzarsi per la prima volta anche in periferia, dove canoni e prezzi medi di vendita si collocano tuttavia ancora al di sotto dei valori del 2008, e che nel corso del 2018 hanno registrato una lieve variazione negativa». Discorso simile per il semicentro, «che ha visto crescere prezzi e canoni già a partire dal 2016, mentre nelle zone centrali i valori medi hanno già ampiamente recuperato quelli conseguiti nel 2008, l’anno migliore dell’ultimo decennio».

I prezzi medi di vendita per il 2018 sono stati pari a 8.650 euro al mq nei quartieri centrali, 5mila euro al mq nel semicentro e 3.250 euro al mq nelle periferie. Le zone più ambite? Quelle interessate dallo sviluppo della nuova M4 e quelle attraversate dalla M5, in particolare: Lotto-Fiera-Portello, Garibaldi-Corso Como-Isola, Gerusalemme-Monumentale-Procaccini, in piena riqualifica urbana.

Credit immagine copertina

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