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pista-ciclabile

Vi sembrerà di pedalare tra le stelle, e invece…

Distruggiamo subito la romantica nuvoletta in stile cartoon che vi esce dalla testolina dicendo che vi ritroverete su una pista ciclabile dispersa tra le ridenti campagne pavesi. Non una qualsiasi, sia chiaro.

Si tratterà della ciclabile situata a sud del fiume Ticino – tra via Cà Bella (Borgo Ticino) e Travacò Siccomario – che grazie all’asfalto autoilluminante trattato con resine particolari si illuminerà di notte nei toni del blu e del verde.

Alla base di questo tipo di manto stradale ideato dai polacchi dell’Istituto Tecnologie del Futuro di Pruszkow, c’è la volontà di evitare il verificarsi di incidenti; eliminare i lampioni – su indicazione dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) – in modo da rispettare l’ambiente circostante.

La pista è stata voluta da tutti. I cittadini e in particolar modo i componenti dell’associazione Mei stò in burgh che, tre anni fa, hanno organizzato una raccolta firme per ottenere l’inserimento della stessa all’interno del bilancio partecipativo del Comune di Pavia: «All’epoca vennero stanziati 30mila euro per dare il via alla fase di progettazione e ora finalmente siamo vicini al traguardo. Dall’ufficio lavori pubblici del Comune ci hanno detto che a breve verranno aperte le gare d’appalto e si passerà alla realizzazione vera e propria. Questo anche grazie ai fondi regionali», ha raccontato il presidente Stefano Schinelli.

Questo pezzo di cielo in terra ha messo tutti d’accordo, tanto che verrà realizzata e a breve verranno aperte le gare d’appalto. Il costo finale della ciclabile cangiante è di 260mila euro, finanziati per metà da Regione Lombardia.

«I cinque chilometri del nostro tratto andranno a raccordarsi con le decine di chilometri di ciclabili già esistenti nella zona del Siccomario e a connettersi con la ciclovia VenTo, che collega Venezia e Torino passando per Travacò. Sarà un modo per valorizzare la zona anche dal punto di vista turistico, tutelando nello stesso tempo l’ecosistema», ha continuato Schinelli immaginandosi probabilmente l’affluenza in zona per il consueto selfie di rito.

I cristalli colorati non saranno solo belli esteticamente ma daranno un vero contributo all’ambiente, illuminando una zona altamente popolata da fauna, prevenendo investimenti, e garantendo maggiore sicurezza anche ai ciclisti. Per circa 500 metri, infatti, «il tracciato scorrerà su un piano diverso da quello stradale, evitandoci di condividere la carreggiata con le auto in un tratto particolarmente trafficato», precisa il presidente di Mei stò in burgh.

Il prossimo step sarà creare, nella zona dell’argine, aree di sosta attrezzate, zone ristoro e aree giochi per bambini, così che anche i più pigri possano prendersi una meritata pausa da tutta questa attività fisica.

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