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Chi va piano va sano e (non) va lontano. Il famoso detto è stato sfatato, per la gioia di coloro che anche nel tempo libero cercano di bruciare il record di Usain Bolt, manco fossero rincorsi dalla Finanza o qualche partner inferocito.

Camminare veloce, che sia per abitudine o semplice necessità, fa bene, fa bene eccome! Secondo uno studio effettuato dall’Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Salute (NIHR) del Leicester Biomedical Research Center, chi cammina a passo spedito vivrebbe più a lungo di tutte le persone che invece se la prendono più scialla.

Camminare lentamente vi farà sicuramente pezzare meno, non venire i crampi alla milza o svenire per l’affanno, ma in compenso riduce notevolmente l’aspettativa di vita.

La ricerca – pubblicata sulla rivista Mayo Clinic Proceedings – analizzando i dati raccolti dalla Biobanca inglese tra il 2006 e il 2016 su un campione di 474.919 persone – età media 52 anni – lo afferma a gran voce.

Le donne che camminano velocemente hanno un’aspettativa di vita che può variare da 86.7 a 87.8 anni, gli uomini invece da 85.2 a 86.8 anni. Il divario è notevole se comparato a chi si muove più lentamente: si parla di 72.4 anni per le donne e 64.8 anni per gli uomini.

«Le nostre scoperte suggeriscono come la forma fisica sia un indicatore migliore dell’aspettativa di vita rispetto all’indice di massa corporea», conclude il professor Tom Yates dell’Università di Leicester.

Magri o sovrappeso che siate, il consiglio è dunque quello di camminare in modalità pepe nel cü, sempre e comunque.

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