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Basta prenderci in giro: l’estate fa schifo. O meglio, l’estate fa schifo quando sei obbligato a stare in città e non su uno yacht a largo della Costa Smeralda con il vento che ti scompiglia i capelli e Mi Chico Latino che parte nella testa come sottofondo musicale. Quando sei costretto a trascinarti al lavoro sui mezzi pubblici e, invece di essere inebriato dal profumo del mare o cullato dal suono delle onde, sei lì che trattieni il respiro e preferisci soccombere lentamente piuttosto che inalare olezzi umani che credevi di aver sentito solo allo zoo.

L’estate fa schifo, dicevo. E, a meno che voi non siate tra i fortunati che ogni weekend sono in qualche casa al mare o in qualche posto fighissimo a fare stories con #lestateaddosso (il mio Instagram è pieno e vi odio tutti), immagino che anche voi, in questa stagione, ripieghiate nell’unico posto dove, ogni anno, vi promettete di non tornare più: la piscina pubblica.

Il (mio) dramma non è tanto la pozza d’acqua incolore tendente al giallino in cui ci ritroviamo tutti a condividere un metro cubo con la speranza di consolarci e trovare refrigerio per qualche ora. Il vero dramma sono gli altri. Noi. Quegli esseri umani che, quando si ritrovano attorno a una vasca, riescono a tirare fuori il peggio di sé.

E se non avete ancora capito di chi sto parlando, leggete attentamente questa lista dei comuni frequentatori di piscine pubbliche a Milano. Perché probabilmente, tra questi, ci siete anche voi:

L’esibizionista
Con il suo starter pack comprensivo di: slippino moda dal colore improponibile comprato in saldo alla Rinascente; nuance marrone terriccio Vigorplant ottenuto da un mix di lampade e autoabbronzanti brasiliani; occhiali avvolgenti da sciatore perché adesso li hanno tutti, e telo moda-mare-Capri, l’esibizionista è lì a mettere in mostra il suo addominale scolpito e a ricordarci perché non avremmo dovuto mangiare tutti quei ravioli cinesi in inverno.

La (stra)figa di legno
Figura speculare all’esibizionista, la figa di legno ama circondarsi solo delle occhiate e delle invidie di chi le sta attorno. Non rivolge la parola a nessuno e al massimo si concede un paio di selfie per mettere in mostra il suo fisico pazzesco e il costume da bagno che le sta ‘na favola. Non provate a rivolgerle la parola, perché lei fingerà di non vedervi o continuerà ad ascoltare la musica con i suoi AirPods.

Il bambino rompicoglioni
Dai tempi in cui i bambini rompicoglioni eravamo noi, nessuno riesce a farti smadonnare come lui, puntualmente seduto o immerso di fianco a te, che nell’ordine: ti schizza l’acqua mentre  sei lì che cerchi di immergerti con il tuo solito aplomb; si lancia a bomba mentre sei sott’acqua e immagini di essere ricco e alle Hawaii; ti bombarda di domande a cui tu non sai cosa rispondere; ti imbratta di gelato o chiede di giocare con te, mentre tu sei lì che provi a dimenticare che il giorno dopo ti tocca tornare in ufficio.

Il banchettatore
Questo comune esemplare di specie onnivora si prepara ad andare in piscina come se stesse affrontando una lunga carestia post-bellica. Quindi munito di vettovaglie e di tutto il necessario per poter banchettare durante la durata della sua permanenza. E magari si concederà anche un paio di gelati al bar per non rischiare di rimanere a stomaco vuoto per qualche ora.

Il dj
Spinto dalle sue evidenti velleità artistiche, il dj ci tiene a far sapere quanto gli piaccia la musica. Per questo non vedere l’ora di condividerlo con chi gli sta attorno, piazzando la sua bella cassa bluetooth e cominciando a sparare musica a palla per tutta la giornata.
E ci fosse anche solo una traccia della sua playlist che incontri minimamente i tuoi gusti musicali!

Articolo scritto da Maurizio Binetti

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