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Novità in vista per l’alta velocità che transita a Milano Centrale.

Già, perché se il traffico aumenta tra viaggiatori e pendolari, se la Madunnìna si conferma meta finale di lavoratori, vacanzieri, autorità e blasoni che producono quotidianamente un movimento intorno ai binari di Duca d’Aosta da fare invidia alla tangenziale, allora anche gli snodi si devono adeguare. Non per altro, ma la povera Centrale proprio nun ce la fa più.

«Rfi ci ha fatto sapere che in Centrale non ci sta più uno spillo», queste le parole pronunciate nei giorni scorsi da Claudia Terzi, assessore ai Trasporti della Regione Lombardia, che rendono molto bene l’idea. E Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, conferma l’esistenza del problema e l’avvio delle trattative per risolverlo.

L’idea è quella di decongestionare il traffico all’ombra del Pirellone dirottando alcuni treni su altre stazioni della città, in particolare, le Frecce che servono la tratta Torino-Venezia facendo tappa anche nel capoluogo. Un’operazione che partirà da un confronto tra imprese ferroviarie, Trenord e Regione Lombardia e che dovrebbe portare a snellire il flusso già a partire da questo mese, ma il cui risultato – garantiscono i vertici di RFI – diventerà evidente a partire da dicembre 2020.

La stazione di soccorso prescelta è Porta Garibaldi, scalo dedicato principalmente al traffico regionale, ma che sempre più sarà anche hub per l’Alta Velocità verso Nord Italia ma anche verso Roma. È ancora Gentile a definire l’opportunità rappresentata da questa stazione per il nodo di Milano: “Porta Garibaldi è una stazione inserita in un contesto urbano che è stato completamente recuperato e valorizzato. Sotto certi aspetti Porta Garibaldi è più centrale della stazione Centrale”.

E che questo intervento prometta bene su quanto Centrale potrà tirare un po’ il fiato per non scoppiare lo dice il numero di treni che sicuramente saranno dirottati su Gairbaldi: sei Torino-Milano-Venezia, due Torino-Adriatico, quattordici Torino-Roma (con fermate intermedie anche a Bologna e Firenze).

Ad accompagnare il nuovo ruolo di Garibaldi, inoltre, si unisce il potenziamento ulteriore di due stazioni periferiche ma ormai da un po’ di tempo punto di riferimento per i passeggeri in transito, cioè Rho Fiera Milano e Milano Rogoredo. Nello specifico a Rho-Fiera Milano – che ha anche connessione M1 e costituisce un fondamentale interscambio con tutte le linee che servono la zona Nord-Ovest di Milano – fermeranno 42 treni al giorno, mentre Milano Rogoredo – collegata al centro con M3 e oggi sede di importanti attività produttive e, per questo, già fortemente servita dalle infrastrutture –  conterà 130 treni, con un incremento di ben 34 corse rispetto all’orario precedente.

Non resta che sfruttare queste vicinissime vacanze natalizie per provare a vedere se questa fresca iniziativa produrrà in fretta i frutti desiderati.

Credit immagine di copertina

Articolo scritto da Maria Teresa Falqui

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