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Diciamoci la verità, quanti di voi hanno pensato almeno una volta di poter pronunciare l’icastica frase “patente e libretto, prego“, perché in quelle occasioni in cui gli è stata rivolta si sono sentiti sottomessi e sotto sotto un po’ colpevoli?

Una fantasia stravagante? Per molti sì, ma non per tutti: abbiamo infatti un genio che ieri pomeriggio, a San Donato, ha voluto immedesimarsi in un funzionario delle forze dell’ordine. Ok, il carnevale è alle porte – pensiamo – ci sta di giocare a guardie e ladri con gli amici. Ma il nostro campione fa molto più sul serio, perché i documenti va a chiederli a due agenti della polizia locale, dopo averli fermati sulla strada in cui le auto di entrambi transitavano.

Dopo aver attirato l’attenzione dei due agenti che percorrevano il giro di pattuglia di zona, e aver chiesto loro di accostare, ha rivolto loro la richiesta di rito, ossia che gli venissero forniti i documenti. Lo spettacolino è continuato poi con l’intenzione di infliggere una contravvenzione – perché le cose se si fanno, si fanno bene – per violazione del codice della strada. Di norma, il passo successivo sarebbe stato l’alcool test, ma i vigili stavolta hanno preceduto il loro emulo e ad accertare il livello alcoolico, alla fine, è stato condotto lui. E il test ha confermato un tasso di gran lunga superiore a quello consentito dalla legge.

Così, l’avventura pomeridiana del vigile mancato si è conclusa con il ripristino dei ruoli e il ritiro della patente, il sequestro della macchina e una denuncia per guida in stato d’ebbrezza. 

La realtà – ancora una volta – regala più sorprese della fantasia. 

Articolo scritto da Maria Teresa Falqui

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