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Neanche il tempo di esaurire le lamentele per gennaio 2020 e levarcelo dai coglioni – vista la quantità di disagi – che già dobbiamo preoccuparci degli anni a venire. Aprite le orecchie: nell’inverno 2023 le caldaie a gasolio verranno mandate in pensione. Ad assicurare alla giustizia queste fuorilegge non sarà Zorro ma il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha dato l’annuncio durante un appuntamento pubblico.

«La prossima cosa che proporrò da assessore alla Transizione ambientale, più che da sindaco, in giunta e all’interno del Piano dell’aria che porteremo in Consiglio comunale, è di dichiarare fuorilegge le caldaie a gasolio dall’inverno del 2023», si legge su Ansa.it. Pubblico e privato avranno quindi tre anni per mettersi in regola e, sebbene possa sembrare esserci sufficiente tempo, meglio non ridursi all’ultimo.

A quanto pare 1500 condomini hanno chiuso gli occhi di fronte a questo problemino, evitando addirittura di sostituirle. È questa la goccia che ha fatto traboccare Sala, che si è subito prodigato per risolvere la minaccia ambientale: «È necessario intervenire con una regolamentazione. Io non voglio solo regolamentare ma anche supportare, per cui chiamerò già da settimana prossima gli amministratori condominiali per capire cosa si può fare, risentirò il governo per capire se i finanziamenti possono essere diversi», ha commentato.

Per dare il buon esempio ai cittadini, in primis si andranno a sostituire le caldaie a gasolio presenti in scuole ed edilizia pubblica. Se a questo aggiungiamo il blocco del traffico previsto per il 2 febbraio e le eventuali mosse future, si potrebbe davvero dare scacco matto al Pm10.

Da bravo membro di quello che sembra essere il Fight Club Thunberg Edition, Sala ha affermato: «Io conosco due regole: la prima è quella che tutti devono fare la loro parte e io con questo voglio chiamare i milanesi a capire che il tema è un tema per cui tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. La seconda è che su un tema così complesso non c’è una misura risolutiva. Un pezzo alla volta, ma non ci fermeremo e andremo avanti».

Credit immagine copertina

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