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bonus_biciclette_2020

La parte della fase 2 degna di essere effettivamente chiamata fase 2 è finalmente iniziata.

Bene, molto bene. Niente più certificazioni da tenere in tasca come un santino, niente più congiunti immaginari da tirare in ballo per spostarsi da Cimiano a Lorenteggio. Intanto da Roma ci fanno sapere che sì, il bonus per promuovere la mobilità individuale e sostenibile è stato definitivamente approvato: quello per bici, bici elettriche e monopattini, per intenderci, che ci permetteranno di sfrecciare con il vento nei capelli lungo Buenos Aires canticchiando Baby K.

D’altronde il ritornello – quello della situa sanitaria, non quello del tormentone babykeiano – ci è già abbondantemente entrato nella melonera: i mezzi pubblici ci sono, funzionano, e sono settati per evitare il più possibile le occasioni di contagio, ma se riusciamo a percorrere qualche chilometro all’aria aperta invece di infilarci su tram e metro è sicuramente meglio. Un po’ per evitare le congestioni di passeggeri sulle carrozze varie, un po’ perché dobbiamo ancora smaltire le maniglie dell’amore da panificazione compulsiva da fase 1, e l’estate nell’Oltrepo Pavese è ormai alle porte.

Cerchiamo dunque di farci largo tra burocrazia e burocratese, e di capire meglio in che cosa consiste questo bonus.

È destinato a tutti i maggiorenni residenti nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia e in tutti quei Comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti. Quindi sì, anche chi è residente a Sesto San Giovanni potrà beneficiarne, e scendere lungo viale Monza con il piglio di un Alberto Tomba a inizio carriera.

Attenzione, però: il bonus non è di 500 euro, come vorrebbe qualche semplificazione Giargianiana. Il bonus è fino a un massimo di 500 euro, e copre il 60% della spesa totale sostenuta per l’acquisto del proprio mezzo (bicicletta, elettrica o non, monopattino, segway, hoverboard etc). Può inoltre essere utilizzato una sola volta, come suggerisce il senso logico: quindi se stavate pensando di costruirvi una flotta di mountain bike da noleggiare ai futuri turisti o di spacciare monopattini da qui alla pensione la verità è che no, non potete. Sorry. C’è però un ultimo dettaglio che va a complicare la situazione, perché ovviamente no, non poteva essere tutto semplice. Ovvero: come si fa a ottenere questo benedetto buono?

Per chiedere e ottenere il contributo servirà accedere a un’applicazione online – via Spid, il Sistema pubblico di identità digitale – che il Ministero dell’Ambiente sta predisponendo, e che sarà operativa entro 60 giorni circa. Magari anche prima, eh, però teniamoci larghi. A questo punto le possibilità saranno due: scaricare il proprio buono e presentarlo al momento dell’acquisto; o fornire la ricevuta del proprio acquisto già effettuato, e richiedere un rimborso della cifra dovuta a posteriori. Questo vale per tutti i mezzi comprati nel periodo compreso dal 4 maggio, data di inizio ufficiale della Fase 2, e la fine di dicembre. Anche se si sta già ragionando sull’eventualità di estendere l’operazione anche al 2021. Morale: a quanto pare monopattino is the new black. Almeno per chi abita nella city.

Articolo scritto da Leonardo da Princi

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