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Chiamate Alberto Angela, subito! Qui c’è bisogno di lui. Già, perché durante i lavori in corso per la M4, la nuova linea blu della metropolitana, è stata fatta una scoperta decisamente degna di nota. Mentre gli operai stavano scavando il tunnel della metro, tra via De Amicis e le vie San Vincenzo e Cesare Correnti, hanno trovato un importante manufatto archeologico: due muri alti quasi tre metri e lunghi dieci, posti ad angolo, sepolti sotto 6 metri e mezzo dal manto stradale.

I lavori si sono quindi immediatamente interrotti ed è stata chiamata la soprintendenza. “È una struttura monumentale, certamente imponente, costituita da due muri di grosso spessore che formano un angolo leggermente acuto”, ha spiegato la soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio, Antonella Ranaldi. “È interessante per la posizione e per la tecnica costruttiva. Sulle facce esterne mostra grandi blocchi in ceppo d’Adda di provenienza romana, ne abbiamo individuati alcuni che vengono certamente dal vicino Anfiteatro, diventato una cava di materiali, con i quali venne costruita San Lorenzo e probabilmente anche gli argini dei canali che portavano l’acqua proprio a San Lorenzo.

Pensiamo siano sponde dei canali, posti in un nodo molto significativo, dove arrivava l’Olona (da ovest) e si divideva in due vie d’acqua, in particolare penso alla Vetra. Quindi parte del sistema idrico, forse tardo antico, che sopravvive nel Medioevo, appena fuori la cerchia medioevale davanti alla Pusterla dei Fabbri”.

Ma non è la prima volta che i lavori della nuova linea blu rivelano preziosi segreti: sempre in questo incrocio sono emerse le sponde dei canali del Naviglio di San Girolamo tombato alla fine del XIX secolo. Come ci si dovrà muovere ora per continuare i lavori e tutelare, allo stesso tempo, gli importanti ritrovamenti? “Stiamo concordando con M4 – ha precisato Ranaldi – le possibili soluzioni per non sacrificare questo reperto e nello stesso tempo far continuare i lavori. Smontarlo e rimontarlo. Si tratta poi di capire cosa fosse. Potrebbe avere avuto uno sviluppo in altezza, una Torre dell’acqua poi riadatta e poi demolita. I materiali sono di recupero e vengono da edifici antichi in disuso. Certo è di grande effetto con i suoi grandi blocchi romani, regolari con le facce rilavorate a bugnato. Un’opera importante”.

“La proposta di M4 – ha spiegato ancora la soprintendente – è di spostare il muro in un contesto archeologico protetto e lì prossimo. L’ipotesi è che sia il parco dell’Anfiteatro, dove sono in corso importanti rinvenimenti e la sua valorizzazione a verde. Avremmo preferito una collocazione all’interno della stazione stessa, ma manca lo spazio. La proposta non è fattibile e i lavori devono avere corso”.

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