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Lifestyle
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Ok, ci siamo. L’estate è cominciata, il meteo sembra finalmente dalla nostra parte, la scuola ce la siamo levata dalle palle e lo smart working ci offre decisamente più tempo libero. Sì vabbè, c’è ancora il virus ma adesso non ci pensiamo. Oh, finalmente estate dai! Bene, ora che ci siamo caricati di entusiasmo possiamo pensare a una delle cose che amiamo fare di più: fatturare. Il caldo e il miraggio delle vacanze non devono certo impigrirci, anzi. È il periodo perfetto per produrre qualcosa che ci permetterà di guadagnare facilmente anche negli anni a venire: il tormentone estivo.

Festivalbar docet, il tormentone è un brano che, grazie al contributo di radio, tv, discoteche e villaggi turistici, durante l’estate ci si piazza nelle orecchie e finisce per piacerci pure se fondamentalmente ci fa cagare. Se negli anni passati il fenomeno apparteneva a pochi eletti (vedi alla voce Max Pezzali) e a indimenticabili meteore (Haddaway dove sei?), negli ultimi anni pare proprio che chiunque sia in grado di partorire il brano dell’estate. Come se fosse stata scoperta la formula magica. E allora chi siamo noi per non realizzarne uno? Carta e penna alla mano, ecco a voi le cinque regole base per inventarsi il perfetto tormentone estivo.

Sole, cuore amore. Valeria Rossi ci aveva visto lungo. Una delle fondamenta del tormentone estivo riguarda le parole che ci piazzi dentro. Non preoccupatevi se non siete Guccini o De Gregori: il testo di un tormentone non è davvero importante. Anzi, non conta un cazzo, diciamocelo. Ciò che conta davvero è che compaiano obbligatoriamente alcune parole evocative: sole, mare, spiaggia, sabbia, estate, vacanze e naturalmente ballare (nelle sue varie coniugazioni). Piazzate alcune se non tutte queste parole anche in maniera casuale all’interno del testo e sarete praticamente a metà dell’opera. Esempio: il brano 2020 di J-Ax, Una voglia assurda contiene al suo interno mare, ballare, sabbia e spiaggia. Chiaro no?

Rubare dal passato. Visto che a furia di tormentoni la creatività inizia a scarseggiare, ecco che in molti hanno cominciato a pescare a piene mani dagli anni passati. Sound anni ’80 (The Weeknd e Dua Lipa ne sanno qualcosa), e addirittura celebri brani anni ’90 (il decennio glorioso dei tormentoni) rivisti tanto per sfruttarne ancora il potenziale. Fedez ha omaggiato il compianto Robert Miles e la sua Children infilandoci una parte rap e trasformando così il pezzo in Bimbi per strada (Children). Quei furboni dei Black Eyed Peas, insieme al cantante colombiano J Balvin, hanno rispolverato il tormentone dei tormentoni: The Rhythm of the Night di sua maestà Corona e poi l’hanno chiamato Ritmo (Bad Boys for Life). E che dire infine dell’Amico di Maria, Alberto Urso, che ha scomodato addirittura Tony Renis e la sua Quando quando quando: ci ha aggiunto un po’ di musichetta dance e l’immancabile rap di J-Ax nel mezzo. Ne sentivamo davvero il bisogno?

Parole esotiche. Cercate qualche parola esotica, che vi ispiri vacanze avventurose, lingue sconosciute, danze tribali. Ecco, quando le avete trovate distribuitele generosamente nel vostro brano. Anzi, sfruttate la parola direttamente come titolo e tac, l’effetto ipnosi è assicurato. Qualcuno sa che cazzo vuol dire Jambo? No, però Takagi & Ketra, veri produttori seriali di tormentoni, ci hanno fatto un pezzone nel 2019 insieme a Giusy Ferreri. E sapete mica che vuol dire Guaranà (di Elodie)? Il web spiega che si tratta di una pianta amazzonica. Ci serviva qualcosa saperlo? Ovviamente no.

Duetti. Una ciliegina sulla torta del nostro pezzo estivo riguarda il partner con il quale decidiamo di cantarlo. Sì, ok, potremmo fare da soli, ma scegliere qualcuno con cui duettare renderà molto di più. Per fatturare alla grande anche questa estate si sono messi insieme pure Tiziano Ferro e Jovanotti con Balla per me, che assomiglia a mille altre canzoni già sentite ma visto che la cantano due pezzi grossi tocca dire che è una figata. I Boomdabash dopo Mambo Salentino del 2019 hanno pensato bene di replicare il featuring con Alessandra Amoroso e quest’anno li ritroviamo con Karaoke. Già che c’erano hanno cosparso il pezzo con le parole mare, sole, estate, ballare, spiaggia e pure Guantanamera, che richiama subito alla mente il famoso brano cubano. Sgamatissimi.

Luoghi. Concludiamo con la quinta regola del tormentone: metterci dentro riferimenti a luoghi. Può essere un mare, un oceano, una città, una nazione, fate voi. Basta che dia un po’ l’idea delle vacanze e dell’estate. Irama pure a ‘sto giro ci sta dando dentro con Mediterranea, ma diciamo che negli ultimi anni non ci siamo fatti mancare niente: Nero Bali (Elodie e Michele Bravi), Roma-Bangkok (Baby K e Giusy Ferreri), Ostia Lido (J-Ax), Rambla (Elodie e Ghemon) giusto per citarne alcuni. Se vi interessa sappiate che Garda, Ticino e Melegnano sono ancora disponibili.

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