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Tutti i grandi amori prima o poi finiscono. 

Dopo circa 70 anni di fedele matrimonio, Alitalia ha deciso di cancellare da ottobre i suoi ultimi due voli da Milano-Malpensa a Roma Fiumicino

È la prima volta dalla sua inaugurazione nel 1948 che l’aeroporto non ospiterà neppure un volo della compagnia di bandiera. I due rimasti, direzione Roma, rappresentavano infatti l’ultimo baluardo attivo dall’aeroporto varesino. 

Niente più collegamenti tra il primo e il secondo aeroporto più importanti d’Italia, almeno per il momento.

In realtà non è la prima volta che Alitalia fa una scelta del genere. La tratta Malpensa-Fiumicino era già saltata nel gennaio 2017, salvo poi essere ripristinata nell’aprire 2018, addirittura con quattro voli al giorno. La speranza è che, una volta accantonato questo magico sbatti chiamato COVID-19, la compagnia ci ripensi. 

Prima del lockdown, erano infatti tre i voli attivi da Malpensa: Roma, New York e Tokyo

Ahimè. il ripristino dei voli per New York è al momento probabile come le Olimpiadi in Barona, Tokyo manco a parlarne e…niente, restava solo la navetta per Fiumicino. 

Come da copione, dure le reazioni della politica, con le opposizioni che si sono immediatamente scagliate contro l’amministrazione Sala e il Governo, rei di non aver difeso abbastanza gli interessi di Milano. 

Mentre l’attenzione mediatica si concentrava su Malpensa, però, da un’analisi più approfondita emergeva come sia invece l’aeroporto di Linate a suscitare le maggiori preoccupazioni.

La struttura è infatti paralizzata proprio da Alitalia, proprietaria di circa 3/4 degli slot totali, che, con il crollo degli spostamenti, ogni mese arreca un danno di circa due milioni di euro alla SEA, società che gestisce l’aeroporto.

Inoltre, la compagnia di bandiera ha deciso, con una mossa passata inspiegabilmente inosservata, di fornire direttamente i servizi di terra, non appoggiandosi più sulla compagnia dedicata in forza a Linate.

Il risultato? Aumento di personale precario e sottopagato e, come se non bastasse, l’utilizzo su Milano dello staff di base a Fiumicino.  

Ah, dimenticavo la ciliegina sulla torta: stando a indiscrezioni, Alitalia starebbe pensando di trasformare Fiumicino nel proprio aeroporto di riferimento per i voli internazionali. 

Niente male, vero?

Figa, quasi un’anno intero passato a immaginare le prime vacanze post- Covid e il pensiero dello scalo a Fiumicino mi fa rimpiangere le autocertificazioni.

Si stava meglio quando si stava… a casa.

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