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Magenta? Porpora? No, quello che vedete in copertina è il rosso Period, che in italiano si traduce con ciclo mestruale. Pantone ha deciso infatti di elaborare una nuova tonalità di colore, in collaborazione con il marchio svedese di prodotti femminili Intimina, ispirato proprio alle mestruazioni.

“Cosa si ottiene unendo un marchio di prodotti sanitari intimi e un’azienda di vernici? Color sangue”, si legge sul sito svedese. “Non stiamo solo dipingendo muri, stiamo abbattendo quelli che contribuiscono alla stigmatizzazione che riguarda le mestruazioni”. L’obiettivo di fondo, quindi, è apprezzabile. La nuova tonalità di rosso Period fa parte della campagna Seen+Heard, nata per incoraggiare uomini e donne ad avere conversazioni più trasparenti e oneste sul ciclo.

“Volevamo ottenere una tonalità rossa accesa e avventurosa”, ha spiegato Laurie Pressman, vicepresidente del Pantone Color Institute, “che facesse sentire le persone orgogliose di ciò che sono. In grado di celebrare con passione l’eccitante e potente forza vitale con cui sono nate, di poter parlare spontaneamente e apertamente di questa funzione corporea pura e naturale”. Insomma, l’idea di fondo è quella di sdoganare il tabù del ciclo, invitando a trattare l’argomento, anche visivamente, senza girarci troppo intorno.

Volevamo fosse “originale e in grado di rappresentare un flusso costante”, ha aggiunto Danela Žagar, presidentessa del brand Intimina. “Nonostante miliardi di persone abbiano le mestruazioni, se guardiamo alla cultura popolare le rappresentazioni del ciclo sono sempre imprecise e oggetto di derisioni, umiliazioni. Basta, è abbastanza, è il 2020. La tonalità rossa Period di Pantone è esattamente ciò di cui parla la nostra campagna Seen + Heard. Rendere visibile il ciclo, incoraggiare conversazioni positive e normalizzare le mestruazioni nella nostra cultura, nella nostra società e nella nostra vita quotidiana”.

E quindi? Dovremo dire addio a “Libera e felice come una farfalla”, indimenticato tormentone anni Novanta? Dovremo abituarci a immagini splatter al posto del misterioso e rassicurante liquido blu che viene magicamente raccolto dall’assorbente di turno? Al di là di queste sciocchezze, il tabù legato al ciclo mestruale riguarda principalmente (e seriamente) alcune parti del mondo, in cui avere le mestruazioni può rappresentare un grosso problema e limite. Ci sono paesi in cui i genitori non spiegano all’adolescente di turno cosa sta accadendo al suo corpo, gli rifilano qualche panno e ciao. Il che non può che generare inevitabili traumi e insicurezze.

Non solo. Come riporta il sito di Amnesty International, ad esempio, in Kazakistan alcune persone seppelliscono le bende usate o usano stracci sporchi per raccogliere il sangue. Cosa che può evidentemente portare a malattie e causare danni al sistema riproduttivo. In Nepal le ragazze con il ciclo diventano reiette e possono essere tenute separate dagli uomini fino a 15 giorni. Alcune sono obbligate a vivere per giorni chiuse in capanne. In India ci sono ragazze che, avendo il ciclo, non possono entrare in cucina, o partecipare alle feste.

Il rosso Period cambierà le cose? Oh, sperem.

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