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Saremo impazienti, nervosi, un po’ superbi e in continuo sbattimento, ma nessuno può venirci a dire che non siamo generosi, dai. Basta guardare il clamoroso successo del Muro della gentilezza sulla facciata esterna del Tempio del Futuro Perduto in via Luigi Nono.

Per chi non lo sapesse, il Muro della gentilezza è uno spazio, inaugurato il 7 gennaio, dedicato allo scambio di vestiti, scarpe e oggetti vari da lasciare a chi ne ha bisogno. Insomma, tu vai lì e lasci capi e oggetti in buono stato che saranno poi destinati ai più indigenti e ad associazioni che si occupano di aiutare i meno abbienti o che collaborano con missioni umanitarie internazionali: sacchi a pelo, coperte, cappotti, cuscini, spazzolini, felpe, sciarpe, guanti, scarpe, giochi per bambini, libri e tanto altro. I milanesi hanno risposto a questa iniziativa in modo molto positivo: a un mese dalla nascita del Muro sono stati donati otre 10mila capi d’abbigliamento, circa 1500 libri, centinaia di giocattoli e beni per la cura dell’igiene o per combattere il freddo invernale. Numeri diffusi proprio dall’associazione Nuovo Rinascimento, il collettivo che gestisce le attività culturali e solidali all’interno della struttura.

“Eravamo certi di una risposta positiva da parte dei milanesi – ha spiegato Mariangela Vitale, segretaria di Nuovo Rinascimento –, ma non ci aspettavamo una partecipazione così intensa e costante, che conferma quanto la solidarietà sia un aspetto radicato nella cultura di questa città. Le nostre stime su quanto è stato lasciato sul muro sono al ribasso e stiamo avendo difficoltà a gestire l’enorme mole di donazioni, ma si tratta di un problema che affrontiamo più che volentieri. A regalare sono spesso giovanissimi, soprattutto in occasione degli eventi serali, e famiglie durante il giorno, mentre a usufruire sono senza fissa dimora, famiglie in stato di necessità e molti anziani”.

Insieme ai ragazzi di Nuovo Rinascimento, ci sono anche i volontari della onlus Cascina Biblioteca, che si occupano di sistemare e smistare libri e vestiti. “Alcuni capi li diamo alla Caritas o ad altri enti che li distribuiscono ai più poveri, altri li teniamo per il muro”, ha spiegato Matteo Bolognini, vicedirettore dell’associazione Nuovo Rinascimento. Va detto che il Muro della gentilezza non è stato inventato a Milano: il primo infatti è stato costruito nel 2005 in Iran, per diffondersi poi anche in Pakistan, Cina, Svezia, e infine in Italia. Esiste già a Roma, sulla Cassia, e a Bologna in vari punti della città.

Dai, non fate i tirchi, che tanto lo sappiamo che avete l’armadio pieno di roba comprata e mai messa. Riempite un sacco, andate al Muro e fate la vostra buona azione quotidiana, che poi vi sentirete meglio.

Articolo scritto da Wendy Migliaccio

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